Matrimoni bilingue: tante idee e spunti per coinvolgere tutti gli ospiti!

Lavorando in Italia celebriamo molti matrimoni in doppia lingua, italiano e inglese: a volte uno dei due sposi è italiano e l'altro di un paese di lingua inglese (o la loro lingua condivisa è l'inglese); altre volte, entrambi sono italiani ma vivono e lavorano all'estero e quindi vogliono includere nella loro cerimonia anche gli ospiti internazionali.

In questi casi, lavoriamo insieme alla coppia per creare un matrimonio bilingue e farlo nel migliore dei modi. Ci sono varie possibilità ed è una buona idea valutare tutte le opzioni prima di iniziare a creare la cerimonia con il tuo celebrante.

Il ruolo del celebrante

Molte coppie ci chiedono di scrivere il testo in entrambe le lingue e officiare l'intera cerimonia alternando le due: dopo un'introduzione in italiano, viene poi pronunciata in inglese e così via per ogni parte della celebrazione. In questo caso il rischio – soprattutto se la cerimonia è ricca di momenti, passaggi e letture - potrebbe rendere la cerimonia un po' troppo lunga e, per coloro che comprendono entrambe le lingue, potrebbe risultare ripetitiva.

Per evitare questo effetto di “traduzione consecutiva”, il celebrante può accogliere tutti in entrambe le lingue, e poi intrecciare le altre parti della cerimonia in inglese e in italiano ma non in una traduzione esatta. Ad esempio, nella Love Story (che è spesso l'elemento più personale e dettagliato della cerimonia) il celebrante può usare entrambe le lingue in modo che tutti gli invitati possano seguire la storia ma senza dover ascoltare ogni dettaglio due volte, o ridere per due volte alla stessa battuta. Questa è una grande sfida per il celebrante, una sfida che affrontiamo con piacere! - ma di solito ha molto successo.

In entrambi i casi, consigliamo di alternare frequentemente le due lingue in modo che gli ospiti non debbano rimanere per lunghi periodi senza capire nulla.

Un terzo modo - soprattutto se sono in pochi ospiti a non capire la lingua principale – potrebbe essere usare la “seconda” lingua per il benvenuto e per la presentazione finale della coppia. (In realtà l'abbiamo fatto in molte lingue diverse, anche in quelle che non parliamo, ma è sempre bello imparare a pronunciare una breve frase!). In questo caso, di solito consigliamo di stampare una traduzione di tutta la cerimonia per gli ospiti stranieri che potranno così leggere e seguire quello che sta succedendo!

Questo possibilità viene spesso utilizzata anche per altre parti della cerimonia, come per esempio le letture: abbiamo organizzato diversi matrimoni bilingue in cui la coppia sceglie una lettura in inglese e una in italiano e vengono fornite le traduzioni.

Le promesse

Il momento delle promesse può essere la parte più difficile di un matrimonio bilingue. Quello che di certo si deve evitare è che gli ospiti possano leggere le promesse prima di ascoltare le parole degli sposi! Per questo motivo non è una buona idea inserirli in alcuna traduzione che venga data agli ospiti prima della cerimonia.

Allora come fare?
Un primo modo è scrivere le loro promesse in una combinazione di entrambe le lingue. Ad esempio, Federica e Andrea hanno scelto di farlo perché, anche se sono entrambi italiani, vivono una vita internazionale. Sentivano che usare un po’ di inglese nelle loro promesse rifletteva la loro essenza e il loro amore, e non importava che non tutti potessero seguire ogni parola.

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Un’altra opzione è distribuire le promesse in forma scritta appena prima che la coppia le pronunci, che è quello che hanno scelto di fare Beatrice e Francesco: questo può essere un bel modo per coinvolgere i bambini a cui può essere affidato il compito distribuire agli ospiti i foglietti con le promesse. Naturalmente, questo implica che il celebrante li abbia precedentemente tradotti e li abbia tenuti lontani da tutti fino a quel momento.

Infine un altro modo che abbiamo trovato molto toccante è che ogni sposo pronuncia le promesse nella lingua dell'altro. Questo è ciò che Nicoletta e Dàire hanno scelto di fare quando si sono scambiati gli anelli. Ascoltare la sposa parlare allo sposo nella sua lingua, e viceversa, davanti alle loro famiglie e amici di entrambi gli ambienti, è stato un momento molto romantico ed emozionante e ha sicuramente mostrato il loro impegno ad accettare la lingua e la cultura dell'altro, coinvolgendo le loro nuove famiglie.

Clip taken from videography by Diego Mercadante. Venue: Villa Trebazia. Wedding Planner: Amoretti Weddings

Matrimonio intimo: i vantaggi di avere pochi invitati

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I matrimoni intimi – micro wedding in inglese – per ovvi motivi sembrano essere diventati la nuova moda del 2020, ma in realtà molte coppie già prima sceglievano questa forma di matrimonio in cui solitamente non sono presenti più di 20 o 30 invitati.

Come celebranti abbiamo officiato numerosi matrimoni in cui erano presenti solo le persone più vicine agli sposi e a partire da queste esperienze possiamo raccontarvi perché a volte questo tipo di cerimonie sono preferibili rispetto ai tradizionali matrimoni più numerosi e articolati.

L’essenza attorno alla quale ruota tutta la cerimonia del matrimonio, è costituita dai due sposi in piedi uno di fronte all’altro che si promettono di impegnare e donare le proprie vite l’uno all’altro. Un matrimonio intimo può essere molto coinvolgente e di forte impatto perché le persone presenti sono le più legate alla coppia e anche perché la situazione permette una maggiore vicinanza fisica e un raccoglimento attorno a questo momento speciale.

Inoltre è anche probabile che gli invitati partecipino maggiormente anche nella fase di preparazione. Ad esempio, il giorno del matrimonio di Silvia e Elliot, quando sono arrivata qualche ora prima della cerimonia, ho trovato i loro amici e parenti che sistemavano le sedie e allestivano le composizioni floreali.

È anche più semplice coinvolgere tutti gli ospiti in rituali simbolici come “il riscaldamento dell’anello” o nel creare tutti insieme un cerchio intorno agli sposi in cui ci si può guardare negli occhi ed entrare in profonda connessione. Alcune coppie, specialmente quelle timide o riservate possono trovare il matrimonio tradizionale con molta gente troppo confusionario e invadente, possono sentirsi in imbarazzo ad essere il centro dell’attenzione di una platea così ampia. Per loro i micro wedding possono essere la soluzione ideale.

Per molte coppie inoltre, avere meno invitati di cui doversi preoccupare significa un minore stress durante la fase di preparazione e a maggior ragione il giorno del matrimonio in cui le emozioni si amplificano esponenzialmente; significa anche che possono dedicare maggiore tempo ad ogni ospite.

Anche il costo può essere una ragione per cui scegliere un matrimonio più ristretto; alcuni sposi in questo modo possono anche permettersi di utilizzare una parte del loro budget per organizzare e regalare ai loro ospiti una permanenza di qualche giorno tutti insime per condividere ancora più intimamente la loro promessa d’amore. Per esempio Ben e Emily dalla Nuova Zelanda hanno celebrato il loro matrimonio al termine di una settimana passata con i loro più cari amici e familiari, che è diventato così il culmine di una meravigliosa esperienza di condivisione.

Dal punto di vista del celebrante, devo amettere che io adoro officiare i matrimoni senza il microfono, ma questo è possibile solo quando il numero di invitati non supera le 30 o 40 persone. Inoltre è più semplice essere flessibili nel caso di imprevisti - come ad esempio il mal tempo – per quel riguarda l’orario di inizio o lo spostamento di tutta la cerimonia in uno spazio chiuso, avendo molte meno persone da gestire.

Detto ciò, i matrimoni intimi non sono per tutti. Ma in questo periodo di incertezze - a volte, piuttosto che rimandare - vale la pena considerare i lati positivi di una cerimonia per pochi!

La professionalità del celebrante laico

Un celebrante laico non è un sacerdote, non è un sindaco (anche se può usufruire della delega per le cerimonie con valore civile), non è un attore che “fa finta di”, non è l’amico animatore della festa e non è un wedding planner che dirige gli aspetti oganizzativi. Allora che cos’è?

La prima telefonata, oltre a creare una connessione e un’ iniziale conoscenza con gli sposi, serve a noi per spiegare cosa è un celebrante, come lavora e come incide sulla costruzione e la realizzazione del rito del matrimonio.

Senza pretendere di voler spiegare in poche righe tutto questo, direi che si tratta di un processo, di un viaggio a tre, di cui la scrittura del testo è solo il punto di arrivo, è la forma che emerge in modo naturale da un processo di esplorazione divertente e sentimentale allo stesso tempo. Le parole che il celebrante arriva a scrivere per il grande giorno parlano degli sposi, dei loro gusti, delle loro emozioni, richiamano i loro racconti e le loro risate.

Certo che come professionisti proponiamo una struttura della celebrazione che sappiamo essere funzionale, prestiamo attenzione alle tempestiche, alle posizioni e ai particolari, ma ogni momento sarà concordato con gli sposi: insieme sceglieremo le musiche, le letture, il modo di coinvolgere gli ospiti; cercheremo i riti che meglio raccontano del loro amore, e potremo anche inventarne di nuovi, dando spazio alla creatività e ai sogni. Tutto questo senza nulla toglie alla possibilità di immaginare anche un matrimonio semplice ed essenziale, con pochi gesti, pieni di simboli e di significato - se questo è ciò che più parla della coppia.

È un lavoro che, se fatto con passione e coinvolgimento, richiede tempo e varie modalità di interazione: da lunghe telefonate Skype o Zoom (se la distanza non ci permette di incontrarci di persona), al racconto- da parte dei due sposi separatamente - della propria storia d’amore, al sostegno nello scrivere di proprio pugno le promesse che ognuno leggerà all’altro, al confronto su come risolvere alcuni aspetti pratici, a messaggi Whatsapp per pareri veloci su scelte logistiche.

Inoltre non è da sottovalutare la collaborazione con tutti gli altri professionisti (fotografi, fioristi, musicisti, wedding planner), ma anche amici o familiari che avranno un ruolo nella cerimonia, per coordinare al meglio tutti gli elementi in un insieme fluido e armonioso.

Alla fine di questo processo il celebrante sarà per gli sposi la figura di riferimento in senso pratico, umano ed affettivo, rendendo possibile la realizzazione di una cerimonia personalizzata, significativa ed indimenticabile! Per questo è importante che il celebrante da voi scelto oltre ad essere simpatico e creativo, sia anche professionale e competente.

State pensando di posticipare il vostro matrimonio? Ecco cosa fare!

“Fino a quanto durerà questa situazione? Il giorno del nostro matrimonio sarà ancora soggetto a restrizioni e limiti? Quante persone potranno muoversi per partecipare al nostro giorno speciale?

E anche se potremo celebrarlo, se per caso ci fosse ancora la necessità di indossare le mascherine, come la mettiamo con le foto? E tutti i professionisti che abbiamo pagato e prenotato?”

Purtroppo stiamo attraversando un’emergenza - quella del Coronavirus - che ha risonanza in tutti gli ambiti della nostra vita.

E queste sono solo alcune delle domande che tutte le coppie che avevano previsto di sposarsi nel 2020 si pongono continuamente, alternando uno stato di ottimismo e speranza ad una preoccupazione che li fa sentire, a dir poco, rallentati nei loro progetti di vita e di amore; senza considerare tutta la fatica che posticipare un matrimonio può voler dire, anche solo in termini organizzativi.

Molti hanno già deciso e fissato una nuova data.

Alcuni hanno deciso di sfruttare le potenzialità del web: c’è chi ha coinvolto su Zoom parenti e amici per assistere e partecipare intanto alle loro promesse, e chi con molta ironia ha organizzato un “non-matrimonio” da casa sempre su Zoom, con il velo la sposa, e in giacca e cravatta lo sposo, ma rigorosamente in pantofole, pantaloni del pigiama e promesse divertenti, ma decisamente molto autentiche!

Altri stanno temporeggiando: gli inviti ancora non sono stati spediti, e fino all’ultimo hanno deciso di tenere duro e non mollare!

Per chi però ha già deciso o sta seriamente valutando di posporre il grande giorno, ci sentiamo di riportare alcuni consigli di Audrey Ametis, una importante luxury wedding planner, che è stata interpellata dalla rivista inglese BAZAAR proprio per dare qualche dritta pratica agli sposi “in panne”.

In primis, dice Audrey Ametis, per quanto possiate aspettare, non ritrovatevi al punto in cui il pasticcere ha già comprato tutti gli ingredienti, la fioraia ha già ordinato i fiori e iniziato a comporre le sue opere d’arte, il catering ha cominciato le prime preparazioni o anche solo ha stampato i menù! Se rimandate la data quando vi trovate troppo in prossimità del giorno stabilito, è molto probabile che tutti questi costi vi verranno comunque addebitati e avrete così delle spese aggiuntive.

In ogni caso prima di fare qualsiasi scelta dovrete controllare gli accordi presi con i vari fornitori, con la struttura che vi ospita, con i fotografi etc. Probabilmente il deposito non è rimborsabile e quindi non avrebbe senso cancellare del tutto la cerimonia, ma piuttosto rimandarla, così da proteggere la vostra economia, oltre che contribuire ad aiutare i fornitori in questi tempi difficili anche per loro. Parlateci direttamente, e vedrete che molto probabilmente - anche se negli accordi era prevista una piccola percentuale in caso di annullamento - data la situazione eccezionale non vi verrà chiesta nessuna penale.

Un altro aspetto fondamentale da considerare, secondo Audrey Ametis, è la possibilità o meno dei vostri ospiti di esserci - vengono da lontano? hanno problemi di salute? ma anche, quanto loro, e voi, legati alla situazione di emergenza vi siete trovati ad affrontare momenti troppo difficili: una perdita, difficoltà economiche o lavorative? Di certo lo spirito con cui avete pensato al vostro matrimonio è quello gioioso di una festa. Valutate attentamente anche questo!

E se la decisione dovesse essere quella di posticipare, non vi limitate ad aggiornare il sito web del vostro matrimonio, o di mandare una fredda comunicazione per mail, che non vi assicurano al 100% la ricezione dell’informazione; chiamare i vostri invitati è il modo migliore, e alla fin fine più immediato, di spiegare la vostra scelta e anche - cosa ancora più importante - di sentire come stanno, come vanno le cose, dato che molti di loro sicuramente saranno pieni di preoccupazioni riguardo alla salute, la famiglia e il lavoro.

Quindi, riassumendo schematicamente i passi indicati da BAZAAR nel suo articolo del 20 marzo 2020, per posticipare il vostro matrimonio:

1. Parlate con la vostra wedding planner o con chi si è occupato degli aspetti logistici, economici e organizzativi, per valutare l’impatto economico di uno slittamento di data, andando anche a controllare i “termini e condizioni” degli accordi presi con i vari fornitori e professionisti; è importante controllare se nei contratti sia presente una clausola destinata ad eventi di forza maggiore. Inoltre, se vi sposate all’estero, controllate la regolamentazione dei contratti del paese di destinazione.

2. Mandate immediatamente una mail molto concisa a tutti i fornitori coinvolti.

3. Informate tutti gli ospiti e controllate con gli invitati più importanti (testimoni, genitori, amici stretti) la loro disponibilità per una data successiva.

4. Avvertite immediatamente la location della nuova data scelta per controllare la loro agenda: avrete sicuramente più possibilità se sceglierete un giorno infrasettimanale e in un periodo non troppo di punta.

5. Infine, controllate la disponibilità dei fornitori; purtroppo sarà possibile che alcuni di loro siano già occupati per la nuova data. Per cui chiedetevi quale sia quello che per voi non deve assolutamente mancare; o perché vi piace particolarmente come lavora, o perché avete avuto modo già di stringere i rapporti. Sempre secondo Audrey Ametis i più importanti sono: il celebrante e la location, seguiti dal catering, e al terzo posto il fotografo.

Come celebranti di "Passaggi" la nostra partecipazione alle ansie e delusioni che questa delicata fase comporta è totale, e siamo aperte fino all’ultimo a qualsiasi scelta gli sposi decideranno di prendere:

- continueremo a lavorare alla cerimonia, imparando a conoscere la coppia, entrando nella loro storia, appassionandoci delle loro passioni e costruendo insieme un giorno magico;

- sempre pronte, però, a discutere in qualsiasi momento sulla possibilità di rimandare di qualche mese: il lavoro fatto insieme continuerà ad essere valido e la disponibilità per fissare una nuova data è per noi solo un piccolo inciampo; la cosa fondamentale è che sia la coppia a sentire cosa è veramente importante per la loro vita.

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